CONFESSIONI DI UN BRADIPO 

August 21, 2017

Bruno Pischedda
CONFESSIONI DI UN BRADIPO 
Come e perché è nato Scrittori polemisti

   

Riassunto:

Nel periodo che va dal 1970 ai primi anni ’80, nessuno in Italia si sarebbe immaginato una ripresa massiccia dell’impegno tra gli intellettuali letterati. Invece sommando pamphlet e articoli di giornale il contingente dei contributi è davvero considerevole: una nuova stagione di protagonismo civico e polemico si apre, diversa per tanta parte dall’engagement postbellico. Scrittori polemisti, di Bruno Pischedda, è un libro che esamina alcune figure emblematiche: Pasolini, Sciascia, Arbasino, Testori, Eco. Tre ne sono gli obiettivi strategici: cosa esattamente questi scrittori hanno detto, come lo hanno detto e soprattutto a quale titolo (secondo quali prerogative di autorevolezza). Del suo libro Pischedda ha parlato a Harvard il 9 aprile 2012, al De Bosis Colloquium in Italian Studies, raccontando il modo in cui è nato: le esperienze e anche i sentimenti che ne stanno all’origine, i problemi affrontati, la definizione del corpus, le convinzioni metodologiche. Il saggio che qui si pubblica riprende quasi alla lettera quella presentazione.

 

   

Bruno Pischedda insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. Collabora a Tirature, all’Indice dei libri e all'inserto domenicale del Sole-24 Ore. Tra i suoi saggi: Come leggere “Il nome della rosa” di Umberto Eco (1994), La grande sera del mondo. Romanzi apocalittici nell’Italia del benessere (2004) e Mettere giudizio. 25 occasioni di critica militante (2006). È anche autore di due romanzi, Com’è grande la città (1996) e Carùga blues (2003).

   

Vedi anche: La scommessa dell'impegno: Scrittori polemisti recensito da Dalila Colucci.  

   

Posted: April 29, 2012

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